© Nadir Afonso
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Entre as exposições realizadas, nesta temporada, em todo o mundo a mostra de Nadir Afonso em Roma no Museu Carlo Bilotti foi incluída, na lista das mais importantes.
Com baixo orçamento apresentou-se uma exposição que muito dignifica a arte e a cultura portuguesa.
A exposição «Nadir Afonso, dell'estetica surrealista alla città cromatica» em Veneza encerra apenas em 10 de Novembro.
Roma, 18 jul (EFE).- La búsqueda de las reglas matemáticas que rigen la obra artística y la pasión por la perfección ha llevado muchas veces al nonagenario pintor portugués Nadir Afonso a repensar y rehacer sus propias obras, algunas de las cuales se exponen durante este verano en el museo Carlo Bilotti de Roma.
La exposición “Nadir Afonso. Arquitecto, pintor y coleccionista”, que puede visitarse desde hoy y hasta el 30 de septiembre en el parque de Villa Borghese de la capital italiana, presenta las distintas etapas del pintor y arquitecto luso a través de medio centenar de pinturas.
También muestra sus facetas de arquitecto y de coleccionista de arte con cuadros de su colección particular, entre los que hay tres del español Pablo Picasso.
Afonso (Chaves, 4 de diciembre de 1920) ha sido un protagonista de excepción del panorama artístico del siglo XX, ya como pintor, al ser pionero de algunos de los movimientos artísticos desde los años 30,según su círculo; ya como arquitecto, junto a grandes maestros como el francés Le Corbusier y el brasileño Oscar Niemeyer.
“Todo cuadro debe seguir unas reglas, que tienen un origen matemático y que son inmanentes y propias de cada obra de arte”, explicó Nadir Afonso en una entrevista a Efe, en la que subrayó que la obra de arte es “un misterio” que solo puede ser desentrañado por quienes estén dotados de sensibilidad artística.
“Convencí a mi amigo el pintor húngaro Victor Vasarely de que la apreciación de la obra artística es objetiva y absoluta y también, después, a mis compañeros del estudio de Niemeyer, que no se creían el episodio con Vasarely, ni mi teoría”, relató el artista luso.
Para demostrarles su postura, Afonso retó a sus compañeros y al propio Niemeyer a alterar con algún trazo alguno de los cuadros que ilustraban la revista “Art d’aujourd’ hui”, y supo decirles a la primera cuál había sido modificada.
“Así conseguí convencerles de mis teorías”, enfatizó el pintor.
Del afán de Afonso por la perfección formal viene su costumbre de modificar sus propias obras muchos años después de haberlas pintado hasta que llega un punto en que son “absolutas” y cualquier pincelada sobre la tela está de más y malogra el conjunto.
“Años después de haber pintado ‘Quatro cores’ (1953) me di cuenta de que hacía falta modificar con rojo la esquina inferior derecha”, señaló el pintor frente a un cuadro de formas geométricas rojas, verdes, amarillas y negras situado al comienzo de la retrospectiva.
En la exposición hay cuadros que considera “absolutos”, como los grandes formatos “Cidade dos Principes” (1999) y “Mármara” (2012), y otros que están sujetos al cambio, porque el portugués ha decidido dedicar los años que le quedan a perfeccionar los lienzos que cree aún incompletos.
La geometría es el eje que une las acuarelas, acrílicos y oleos de las diferentes etapas artísticas de Afonso, y produce en el espectador de la exposición la sensación de que arquitectura y pintura geométrica son dos expresiones de la misma cosa, como sucede al mirar lienzos como “Pekim” (2000) o “Kuala Lumpur” (2008).
El proceso de creación que sigue Nadir Afonso tiene normalmente tres fases, de las pequeñas cartulinas donde ilustra su idea inicial a los medios y grandes formatos en los que la concreta, y en los que cambia en muchas ocasiones los colores de los bocetos.
“La forma conforma la obra y el color solo es un medio para conseguir depurarla o realzarla”, declaró el pintor, que tiene el hábito de pintar las telas más grandes en horizontal para ser “preciso” en los trazos y que las monta después en el bastidor, según detalló a Efe su mujer, Laura.
Un universo de trazos minuciosamente ejecutados en colores vivos se despliega ante el visitante formando un conjunto armónico que agradará a todos aquellos que quieran observar la evolución arquitectónica y artística del siglo XX a través de los ojos de uno de los portugueses más universales de este tiempo
http://vincenzomerola.blogspot.pt/2012/07/as-cidades.html
Ed ora un’immersione nell’arte made in Portugal.
Saluto il caro Pablo e mi dirigo verso le scale che conducono al secondo piano del Centro Cultural di Cascais, adibito per ospitare, fino al 30 ottobre scorso, una mostra di Nadir Afonso, uno dei più importanti artisti portoghesi del XX secolo. In verità non sapevo chi fosse costui prima d’ora ma il colpo d’occhio dei suoi quadri mi ha affascinato al punto da rendermi necessaria la ricerca di informazioni sul suo mondo e sulla sua storia professionale.
Maestose tele a coprire intere pareti, un marchio fatto di colori forti, come il blu che ricorre quasi sempre, e tinte marcate a rappresentare luoghi non ben definiti, riconducibili ad un possibile immaginario fantastico, se non fosse per alcune didascalie che ci riportano a città vissute come Porto o Mosca. Un’antologia delle sue opere frutto di una formazione che ha toccato vari campi: diplomatosi in Architettura a Porto, Afonso si trasferisce a Parigi dove studia pittura all’École de Beaux-Arts, lavorando in seguito in alcuni importanti atelier come quello di Fernand Léger o di Le Corbusier e in Brasile con Oscar Niemeyer, per poi tornare a casa convinto di abbandonare il suo primo amore, l’architettura. In realtà basta osservare i suoi quadri per capire che questo distacco non si è mai concretizzato realmente: la sua impostazione astratto-geometrica e la sua formazione da urbanista si ripercuote inevitabilmente anche sui lavori pittorici.
È chiara e forte la sua capacità di reinventare, secondo ottiche differenti, contesti e situazioni che non sembrano all’apparenza manipolabili. “L’arte è puramente obiettiva e regolata da leggi che la concepiscono non come atto dell’immaginazione ma dell’osservazione, della percezione e della manipolazione della forma” è il suo pensiero estetico, argomentato in diverse pubblicazioni. L’artista ormai novantenne, applaudito dai critici statunitensi come “uno dei primi fautori dell’astrazione geometrica nel Portogallo”, ha sempre visto nella geometria la vera essenza dell’arte. Per capire un po’ il personaggio Afonso basti pensare a come l’artista mentre progettava case e fabbricati industriali a Porto, al tempo stesso verniciava la città sotto un altro nome, Rodrigues. Una doppia personalità, due facce della stessa medaglia che tendono però a combaciare in armonia, a giudicare dalle sue opere esposte in tutto il mondo, da Lisbona a New York, da Parigi a Berlino passando anche per Rio de Janeiro. A soli 24 anni un suo quadro ad olio, Un Ribeira, è stato comprato dal museo d’arte contemporanea di Lisbona ed ha rappresentato per due volte il Portogallo alla Biennale di San Paolo. Nonostante il successo, Nadir Afonso continua a definirsi “un portoghese dell’entroterra che per tradizione ha imparato ad essere umile, ad elogiare i padroni e a vivere con semplicità”.
di Teresa Gentile
Agosto porta a Roma una mostra su “Nadir Afonso – Architetto, pittore e collezionista”, che rimarrà aperta fino al 30 settembre presso il Museo Carlo Bilotti di Roma.
La mostra dedicata al pittore ed architetto portoghese è stata curata da Stefano Cecchetto.
Nadir Afonso è nato nel 1920 a Chaves, laureato in belle arti lavorò come architetto ed urbanista con grandi maestri come Le Corbusier ed Oscar Niemeyer.
Nel 1965, Nadir Afonso, però, lasciò definitivamente l’architettura, dedicando il resto della sua vita all’arte ed alla pittura, che per lui seguiva un’impostazione astratto-geometrica.
I suoi dipinti sono formati da linee, forme quasi plastiche e vortici di colore, dove si fondono le ispirazioni surrealiste a quelle più moderne.
La mostra dedicata a Nadir Afonso propone soprattutto le sue opere ispirate alle grandi capitali, all’architettura dei grandi edifici, delle strade e del traffico vorticoso.
Afonso cominciò a lavorare negli anni ’70 a questo ciclo di tele, che si richiama a Parigi Lisbona, Rio de Janeiro e Roma, sottolineando come l’architettura sia essa stesa una forma d’arte.
La mostra di Roma “Nadir Afonso – Architetto, pittore e collezionista” approfondisce anche, come sottolinea il titolo della sua attività di mecenate ed appassionato collezionista, dedicando uno spazio anche alle opere dei grandi artisti cui Afonso fu amico, come Pablo Picasso, Max Ernst, Candido Portinari, Giorgio de Chirico, Max Jacob, Fernand Legér.
http://weekendout.it/2012/08/04/nadir-afonso/
Dal 19 Luglio al 30 Settembre 2012 si terrà al Museo Carlo Bilotti di Roma la mostra “Nadir Afonso. Architetto, pittore e collezionista”, a cura di Stefano Cecchetto.
“Oltre alla produzione pittorica dell’artista portoghese, la mostra romana vuole porre l’attenzione sull’attività di collezionista di Nadir Afonso, esponendo anche opere degli amici artisti con i quali ha lavorato. Tra questi Pablo Picasso, Max Ernst, Candido Portinari, Giorgio de Chirico, Max Jacob, Fernand Legér.
Obiettivo principale della mostra è soprattutto quello di mettere in luce il lavoro contemporaneo dell’artista; partendo dalla produzione degli ultimi dieci anni, le opere di Nadir Afonso trasmettono la forza di un segno innovativo che travalica gli schemi dei movimenti artistici, per esplorare un nuovo linguaggio delle forme.
Le città di Nadir Afonso si presentano come l’apparizione di un’architettura in divenire e sembrano emergere da una realtà apparentemente cancellata e pur affiorante negli schemi di strutture diagonali, linee rette e poi ondulate nei differenti cromatismi, dove l’intimità raccolta della visione si espande alla ricerca di uno spazio nuovo, più ampio e organizzato.”
Sito : Nadir Alfonso
Nadir Afonso. Architetto, pittore e collezionista
Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese
Viale Fiorello La Guardia
Orari : dal martedì alla domenica dalle 9.00 alle 19.00 (la biglietteria chiude alle 18.30); chiuso il lunedì
Biglietto: intero 7 euro; ridotto 6 euro
Sconto del 10% sulla consumazione presso la caffetteria della Casina del Lago presentando il biglietto del Museo, nel giorno di acquisto.
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Boa noite, não existem serigrafias da pintura dest...
Boa tarde! Escrevo a partir de Havana. Sou um gran...
Não existe
Boa noite. Existe serigrafia desta obra? Se fosse ...
Gosto muito de Nadir Afonso, disruptivo para a épo...